Quando rivolgersi ad un professionista della relazione di aiuto?

Capita nella vita di non riuscire a trovare un senso compiuto alle esperienze vissute, di non scorgere una relazione significativa tra il nostro sentire emotivo e gli eventi quotidiani. Potrebbe accadere di percepire sensazioni di confusione e indefinitezza, prospettive nelle quali risulta difficile proiettarsi verso il proprio futuro.

Capita quindi di sentire chiaramente che “così le cose non vanno”, senza però riuscire pienamente a mettere a fuoco né che cosa necessiti un cambiamento, né i passi da compiere per avviarlo.

Accade che in momenti inaspettati il nostro corpo inizi a “parlare” e a accendersi di molteplici emozioni e risposte fisiologiche più o meno accentuate, aprendo in noi spazi di sofferenza nonché continue domande a cui cercare possibili risposte.

Avviene anche che un giorno sentiamo il bisogno di esplorarci e il desiderio di approfondire la nostra storia, di vedere diversamente per percorrere nuove strade di vita, di acquisire nuove abilità e maggiori strumenti per vivere al meglio. Insomma, avvertiamo in noi la voglia di crescere, evolvere, migliorare e far affiorare risorse nascoste per vivere davvero chi siamo, ovvero chi eravamo sin dal principio.

È in momenti simili a questi che può essere importante rivolgersi a un professinista della relazione di aiuto, capace di ascoltare e stare in relazione con una mano aperta e tesa nel pieno rispetto della vita e dell’unicità dell’altro.

Rivolgersi a un professionista può divenire preziosa occasione per riprendere il timone della propria vita e divenire, giorno dopo giorno, artefice creativo del proprio viaggio individuale.